Infatti, grazie alla sua popolarità guadagnata con anni di giornalismo televisivo, Mauricio Funes, candidato del FMLN "frente Farabundo Martin di Liberazione Nazionale", ha, infatti, battuto il rivale “arenero”, Rodrigo Avila (uno dei peggiori partiti della destra sudamericana dopo quello dei Conquistadores di Colombo!).
Funes ora governerà (si spera meglio dei suoi predecessori) i 7 milioni di abitanti del piccolo stato confinante con il Guatemala e l'Honduras anche se non si può di certo dire che ha avuto vita facile in questi ultimi periodi per evitare i tentativi di sabotaggi dell'Uomo che insabbia (Arenero):
Telegiornali a senso unico, pressioni dalla stampa che qui come in tutta l’America centrale sono la passa velina della destra, che accusava in ogni pagina Funes di essere un amico di terroristi come le Farc o, addirittura Al Quaida, sino a insinuare che, in caso di sua vittoria, gli Usa chiuderebbero il rubinetto dei fondi che gli immigrati spediscono a casa. Un quarto delle famiglie, qui in Salvador, riesce a sopravvivere solo grazie al denaro che dei figli o dei genitori che lavorano negli Stati Uniti.
Ma un partito come l’Arena (di Avila) non si limita alle calunnie politiche. Sono passati anche ai fatti: 5 morti e 2 desaparecidos, sono costate all’Fmln la vittoria di Funes.
Vittime che si aggiungono al centinaio di omicidi politici perpetuati dalla polizia o dalle squadre della morte negli anni in cui Avila, il candidato presidente arenero, era il capo della polizia." [1]
Insomma la classica situazione per i paesi Americani ribelli che come unica colpa hanno la vicina posizione geografica degli Stati Uniti.
Oltre al popolo Salvadoreño, dalle urne esce vincente anche Chávez. Il leader, infatti, aggiunge un altro tassello alla sua rete energetica composta ormai da diversi paesi dell'America Latina (tra cui Bolivia, Argentina ed Ecuador).
Il Venezuelano, non si è fatto sfuggire quest’occasione e dopo poche ore dalla ormai certa vittoria del suo pari Salvadoreño, gli ha inviato un messaggio di fiducia dichiarando di essere disposto ad aumentare le relazioni politiche ed economiche con El Salvador; cosa che a detta di Chávez avrebbe fatto anche in caso di una sconfitta di Funes (e noi vogliamo credergli no?!).
Si aspettano tempi durissimi per il neo-presidente Salvadoreño che ha il compito di riportare la sinistra alla ribalta dopo venti anni di assenza al governo.
Da oggi possiamo finalmente cercare su Google la parola El Salvador senza trovare Desaparecidos come primo risultato.
In bocca al lupo caro Funes e che crepi... (il lupo s’intende!)
Funes ora governerà (si spera meglio dei suoi predecessori) i 7 milioni di abitanti del piccolo stato confinante con il Guatemala e l'Honduras anche se non si può di certo dire che ha avuto vita facile in questi ultimi periodi per evitare i tentativi di sabotaggi dell'Uomo che insabbia (Arenero):
Telegiornali a senso unico, pressioni dalla stampa che qui come in tutta l’America centrale sono la passa velina della destra, che accusava in ogni pagina Funes di essere un amico di terroristi come le Farc o, addirittura Al Quaida, sino a insinuare che, in caso di sua vittoria, gli Usa chiuderebbero il rubinetto dei fondi che gli immigrati spediscono a casa. Un quarto delle famiglie, qui in Salvador, riesce a sopravvivere solo grazie al denaro che dei figli o dei genitori che lavorano negli Stati Uniti.
Ma un partito come l’Arena (di Avila) non si limita alle calunnie politiche. Sono passati anche ai fatti: 5 morti e 2 desaparecidos, sono costate all’Fmln la vittoria di Funes.
Vittime che si aggiungono al centinaio di omicidi politici perpetuati dalla polizia o dalle squadre della morte negli anni in cui Avila, il candidato presidente arenero, era il capo della polizia." [1]
Insomma la classica situazione per i paesi Americani ribelli che come unica colpa hanno la vicina posizione geografica degli Stati Uniti.
Oltre al popolo Salvadoreño, dalle urne esce vincente anche Chávez. Il leader, infatti, aggiunge un altro tassello alla sua rete energetica composta ormai da diversi paesi dell'America Latina (tra cui Bolivia, Argentina ed Ecuador).
Il Venezuelano, non si è fatto sfuggire quest’occasione e dopo poche ore dalla ormai certa vittoria del suo pari Salvadoreño, gli ha inviato un messaggio di fiducia dichiarando di essere disposto ad aumentare le relazioni politiche ed economiche con El Salvador; cosa che a detta di Chávez avrebbe fatto anche in caso di una sconfitta di Funes (e noi vogliamo credergli no?!).
Si aspettano tempi durissimi per il neo-presidente Salvadoreño che ha il compito di riportare la sinistra alla ribalta dopo venti anni di assenza al governo.
Da oggi possiamo finalmente cercare su Google la parola El Salvador senza trovare Desaparecidos come primo risultato.
In bocca al lupo caro Funes e che crepi... (il lupo s’intende!)
[1] http://www.yabasta.it/spip.php?article838
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